
I black out della memoria: come prevenirli
E’ successo ancora una volta a un papà. E ancora una volta molti si sono chiesti se potrebbe esistere anche per loro la possibilità di dimenticarsi un figlio piccolo in auto. Dalla scienza viene una rassicurante risposta: un’eventualità del genere si può prevenire. Ecco come.
E’ successo ancora una volta e anche stavolta a un papà. E ancora una volta molti si sono chiesti se potrebbe esistere anche per loro la possibilità di dimenticarsi un figlio piccolo in quella trappola di morte che è un’automobile parcheggiata sotto il sole. Dalla scienza viene una rassicurante risposta: un’eventualità del genere si può prevenire. Il dottor Domenico Mazzullo è con noi per spiegarci da dove nascono i vuoti di memoria e come evitarli.
Automatismi: è questa la parola chiave per spiegare le amnesie che aprono la strada a conseguenze terribili. Mentre si compiono gli stessi gesti o si guida lungo gli stessi tragitti lo stato di coscienza si abbassa, si è meno vigili, meno presenti, per nulla concentrati su quello che si sta facendo. E’ come se ci si affidasse a un pilota automatico ritenuto infallibile: da qui si origina la possibilità di distrarsi dalle tappe che scandiscono i percorsi della consuetudine, fino a saltarne una, magari la più importante.
E’ vero però che, sia pure più di rado, anche un’assenza di automatismi potrebbe tendere un tranello alla memoria: per esempio, chi non accompagna i bambini abitualmente, se incaricato di farlo potrebbe tirare dritto, anziché fermarsi a destinazione, oppure potrebbe imboccare una strada diversa da quella che porta alla scuola.