
Seggiolino antiabbandono, con Luca sempre nel cuore
di Maria Lucia Caspani - anvu.it/ghisa-news
Visualizza l'articolo originale (pdf)Il piccolo Luca Albanese “vive” anche attraverso l’impegno di tutti sui social e questo ricordo del padre Andrea:
“Prima della tragedia che ci ha portato via Luca non avrei mai pensato che potesse succedere a me. Come si può “dimenticare” il proprio figlio in auto? Nessun genitore, per quanto previdente, può concepire di poter rischiare un incidente simile. E invece succede, molto più spesso di quanto si immagini, fortunatamente il più delle volte finisce tutto con un grande spavento, senza conseguenze tragiche.
Negli USA, ad esempio, ci sono mediamente una quarantina di morti all’anno. Anche in Europa si contano vittime ogni anno, fortunatamente poche rispetto al numero complessivo dei casi. E in Italia sono cinque i bambini che hanno perso la vita, ma quanti sono i casi che per pura fortuna sono finiti bene?
Sono convinto che il tabù sia talmente forte che il genitore al quale succede non lo racconta nemmeno alla propria moglie o al proprio marito. Al riguardo ho ricevuto tantissime testimonianze, persone che dopo la nostra tragedia ci hanno scritto raccontando quella volta in cui è capitato anche a loro e ringraziando Dio o la sorte per il fatto che non fosse successo nulla.Le statistiche dicono che può succedere a tutti, non conta il livello di istruzione, non conta lo stato sociale, non conta il fatto di essere un buon padre o una buona madre, il cervello umano può fallire, tradito dallo stress, dagli automatismi o da chissà che cosa. E’ naturale chiedersi perché succede.
L’opinione che mi sono fatto è che ogni caso è potenzialmente diverso, ci possono essere tante cause, ci può essere colpa come può non esserci assolutamente. Chiedersi perché succede conta fino ad un certo punto, dal momento in cui si tratta di un problema già risolvibile, di morti tutte evitabili, con un semplice beep.
Dopo la tragedia del nostro piccolo Luca ho subito deciso di attivarmi per far diffondere il più possibile i sistemi anti abbandono. Si tratta di tecnologia già disponibile, basta un sensore sotto il sediolino e il sistema avverte con un beep avverte con un beep quando il bambino è ancora sul seggiolino mentre si sta scendendo dall’auto, esattamente come succede quando non allacciamo le cinture di sicurezza.
Sul mercato ci sono già diversi dispositivi, alcuni disponibili nei negozi, ma temo che la diffusione di questi sistemi troverà un ostacolo importante nel tabù, nella vergogna di ammettere che può succedere.Serve una Legge, la società si deve preoccupare di salvare la prossima vita, anteponendo la soluzione ai giudizi morali sui genitori ai quali è successo. Dare giudizi di moralità non salverà il prossimo bimbo, un beep sì. La petizione che abbiamo lanciato sul sito change.org per rendere obbligatori i sistemi anti abbandono in auto ha già ottenuto più di 43.000 firme e siamo anche riusciti a depositare alle Camere due proposte di Legge, tuttora in attesa di discussione.
Chiedo il vostro aiuto ed il vostro impegno civile per aiutarmi a diffondere il più possibile una giusta coscienza collettiva sul problema. Vi invito a restare informati su tutto quello che stiamo portando avanti e ad iscrivervi al gruppo Facebook “Mai più morti come Luca”. Siamo già in più di 10.000, tutti genitori fallibili”.
Andrea Albanese
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Può sembrare difficile da comprendere, ma centinaia di psichiatri, psicologi concordano su un fatto:
PUO' CAPITARE A TUTTI !
Se hai ancora delle perplessità, guarda questo servizio di UnoMattinaEstate dove un altro psichiatra, il professor Federico Tonioni sottolinea come i momenti di distacco dalla realtà sono comuni a tutti ...